domenica 13 febbraio 2011

fermate quei barconi!.....

... oppure preparariamoci a una guerra strada per strada, porta per porta. Dietro i "casi umani" degli arrivi di questi giorni c'è un disegno di invasione che ci coinvolgerà tutti, senza preoccuparsi del fatto che anche noi siamo persone umane, titolari di dignità e di diritti. Saremo soltanto infedeli da convertire e da assoggettare, distruggeranno le nostre biblioteche e le nostre chiese, le nostre fabbriche e le nostre imprese, associazioni, iniziative. Uccideranno tutti quelli che non si piegheranno (lo fanno già adesso in Iran, Iraq, Pakistan... ma anche in Egitto e in tutti i posti in cui hannouna qualche influenza), piegheranno tutti quelli che si lasceranno piegare ma NON ME. A costo della libertà e della vita IO TENGO DURO! Fermate quei barconi....!

venerdì 11 febbraio 2011

napoli mi ha rotto i coglioni

mentre il mondo ci cambia sotto i piedi - la Tunisia caccia il suo dittatore, l'Egitto fa lo stesso, entrambe minacciano di instaurare un bel regime islamico al nostro confine meridionale - Bassolino scrive un libro su "Napoli Italia" in cui sostiene, tanto per cambiare, che i problemi di napoli non sono loro ma nostri (camorra da secoli, spazzatura da altrettanti secoli, "disoccupazione" - cioè impiegati in nero.....) mentre i pregi nazionali, cioè padani (PIL che in qualche modo cresce sulla pelle di chi si alza presto alla mattina e crede non nella fortuna ma nel proprio lavoro)  non sono nostri ma "italiani", cioè alla fin fine sono roba loro.... intanto chiedono altri soldi e altri interventi dalla nazione (che in questi giorni festeggia 150 anni di unità) cioè da noi, che lavorare lavoriamo e le tasse le paghiamo. Cosa dire?: andì a dà via 'l co! (andate a dar via il culo!) Padania liberaaaaaaaaaaaaaaa!
L'asino.

mercoledì 2 febbraio 2011

elisa

In Olanda una causa giudiziaria per questioni di lavoro dura 19 giorni, in Italia più di due anni e, sempre in Italia una causa civile dura in media 10 anni (ma ad Agrigento si arriva anche a 200!). Abbiamo otto milioni (forse di più) di processi civili/penali in arretrato e intanto il 94% degli omicidi  rimane impunito (vuol dire che se io ammazzo mia moglie o il vicino di casa la faccio franca a meno che non vada io stesso a costituirmi: nessuno verrà a cercarmi.....). Intanto i giornali e la televisione ci raccontano delle mirabilie
 dei modernissimi metodi di indagine: analisi del DNA, indagini ambientali, intercettazioni telefoniche e via dicendo. Ci spiegano anche, con dovizia di dettagli, quante e quali iniziative abbiano intraprese per trovar prove di reato per Silvio Berlusconi (CENTOMILA! intercettazioni telefoniche per dimostrare quante e quali volte Ruby, o chi per lei, sia entrata o uscita dalla villa di Arcore, il giorno e l'ora, con quanti e quali soldi....400 uomini impegnati per mesi, sottratti all'anticrimine e all'antimafia...).
Intanto però Elisa è morta. E' morta di freddo e di paura vicino a Perugia (non nella foresta amazzonica o nella taiga siberiana) a qualche centinaio di metri dalla sua macchina abbandonata sulla strada DOPO AVER CHIAMATO al telefono prima i carabinieri (è stata al telefono MEZZ'ORA!) e poi il 118. Per morire di freddo ci vogliono parecchie  ore... Perchè i carabinieri non l'hanno trovata? Perchè non l'ha trovata il 118?
Perchè non l'hanno cercata, non l'hanno voluta trovare, e salvare, perchè non è politicamente rilevante, non interessa a nessuno come non interessa a nessuno, nessuno di noi che però le tasse per gli stipendi dei giudici e dei carabinieri le dobbiamo pagare. Non c'è giustizia in Italia: con la scusa dell'obbligatorietà dell'azione penale e con l'inefficienza cronica dei tribunali si accumulano milioni di processi arretrati e, a questo punto, i giudici possono scegliere quali procedimenti seguire, a piacer loro, per i loro fini privati (la carriera) e politici, senza tenere in nessuna considerazione l'interesse vero dei cittadini. Non l'avessi subito sulla mia pelle forse non sarei qui a dirlo ma, così è. Speriamo le cose vadano meglio quando avremo la Padania!
L'asino.

allora una lancia la voglio spezzare io

Con la scusa di attaccare Berlusconi, già da qualche anno e sempre più spesso negli ultimi mesi in televisione e sui giornali (e nei bar, va da sè...) le ragazze e le donne coinvolte, che siano escort, ballerine, igieniste dentarie, consiglieri regionali o ministri della repubblica sono tutte e soltanto definite in un modo: troie. Non hanno volto nè personalità, non esigenze, opinioni nè speranze, illusioni. Condannate a priori per meretricio sono ridotte a culi, tette, carriere viziate. Possibile che non si levi una sola voce a difenderle - e non per assolverle ma soltanto prenderne in considerazione l'umanità e offrire un minimo di solidarietà? Non una femminista, non un prete (Gesù Cristo, se non ricordo male, non condannò l'adultera nè a priori nè a posteriori...), non un laico legalitario, non un comunista difensore dei diritti universali dell'umanità... Eppure in Via del Campo fino poco tempo fa abitavano i sogni, dal letame nascevano i fiori.... Vorrà dire che dovrò alzare la mia di voce, la voce di vetero-anarchico e vetero-femminista, da sempre, per convinzione. Tanto non ho correttezze politiche nè immagine pubblica da salvaguardare, me le sono già giocate. Dunque: vogliamo guardare in faccia queste signore e chiedere anche a loro cos'hanno da dire? Vogliamo considerarle donne, persone, cittadine e titolari di diritti, oltre che di rispetto? Impegnati come sono a scagliare prime pietre i nostri operatori dell'informazione e i nostri politici che si rincorrono a insulti e ad accuse reciproche di malaffare forse non vogliono rendersi conto che mentre Berlusconi prima o dopo dovrà passare - ci penserà semmai domeneddio - questa devastazione dell'immagine della politica e, soprattutto lo sfacelo della figura - e del ruolo - femminile ce lo terremo per secoli, con il benestare di Papa Ratzinger e il contributo, vedrete assai solerte, dell'islam che in questo pantano civile si insinua ed avanza. Oppure è proprio quello che vogliono?
Cantava il vecchio Pietro Gori: "Son nostre figlie le prostitute - che muoion tisiche negli ospedal - le disgraziate si son vendute - per una cena, per un grembial." Di mio, scusate, continuo a considerarle un po' figlie anche mie. 
Ciao alle sorelle, alle spose, alle madri, a quelle in carriera e a quelle disoccupate, alle singols e alle drogate, alle sante e alle troie, alle carcerate, ciao a tutte. Ciao donne!
L'asino.